Nel cuore dell'hospice FARO - 3

Il DNA dell'Umanità

17 maggio 2016

Mi sono sempre divertita a guardare le professioni scritte sulle carte d'identità. Perché a volte la burocrazia, lo sappiamo, ha delle buffe trovate e a volte è proprio bello leggere ancora attività come "archeologo", "falegname" o che so io. Giancarlo, che ho conosciuto oggi, dovrebbe averci scritto "artista". Anzi "Artista", con la A maiuscola. E non solo perché è un creativo, perché ha esposto opere in tutto il mondo o perché ha conosciuto la Loren e Pavarotti, ma perché a un certo punto della sua lunga ed entusiasta narrazione mi dice: "un momento Signorina, devo precisare che io le dico tutto questo solo per le mie opere, non per me. Io ho venduto molto ma ho speso tutto per la ricerca: riconoscimenti o no, l'unica cosa bella è creare. È donare l'arte." Giancarlo è arrivato in hospice a una condizione: che potesse portarci i colori, i fogli e la scrivania da lavoro. Forse la sua umiltà non gli ha fatto immaginare che più che una condizione per noi è un onore. Per un volontario, il bello degli hospice della FARO è che arricchirsi l'anima è proprio semplice: ogni stanza è un mondo a misura d'uomo perché ciascuno vi porta con sé quello che ama, ciò che è, la propria essenza. 

Prima di mostrarmi quello a cui sta lavorando oggi, Giancarlo mi parla della sua opera esposta a Paratissima nel 2013; si compone di 2000 custodie di CD contenenti cartoncini illuminati. Su questi cartoncini sono raffigurati 2000 personaggi della cultura e della storia mondiale dalla notte dei tempi, filosofi, artisti, scienziati che "per me sono il DNA DELL'UMANITÀ." Giancarlo ne ha scelti 2000. Quanto vorrei essere in grado di disegnare il viso di Giancarlo, retroilluminarlo, infilarlo in una custodia CD e aggiungerla all'umanità che conta con questa didascalia: "Giancarlo forse non comparirà nei libri di storia, ma un giorno è comparso nella mia vita e mi ha parlato così tanto della bellezza che mi ha gonfiato il cuore e mi ha regalato l'unica vera umanità che per me abbia valore: mi ha condiviso l'amore."

Stare accanto ai pazienti della FARO non è solo una voce del bilancio di missione, è una gioia.
                                                                                                                                                               Patrizia