La cura nel cibo in hospice

Nell’hospice FARO la cura passa attraverso tante piccole attenzioni.

01 aprile 2019

Da un paio di anni è partito in via sperimentale un progetto che coinvolge gli ausiliari dell’hospice Ida Bocca volto a creare impiattamenti invitanti con cui presentare il cibo ai pazienti al momento del pasto.

La presentazione dei piatti come in un ristorante elegante oppure con decorazioni divertenti rende il momento del pasto appagante e piacevole per tutti. Anche l’appetito dei pazienti inappetenti viene stimolato e gratificato e i parenti possono trovare più serenità nell’assistere il proprio famigliare durante i pasti.

 

Quest’anno è stato intrapreso un percorso formativo che ha coinvolto tutti gli ausiliari dell’hospice Bocca e dell'hospice Sugliano della FARO. Durante il corso di formazione sono state apprese tecniche di impiattamento e presentazione degli alimenti, sfruttando anche la modificazione delle consistenze e la composizione attraverso l’uso dei coppa-pasta. Ed è così che una pizza frullata per chi non riesce a masticare, viene ricostruita a forma di pizza o di smile! Attraverso il corso di formazione, il progetto è passato da sperimentale ad uno standard quotidiano insieme all'uso della tabella elettronica per la prenotazione dei pasti.

 

Stefano Testa che ha presentato il progetto “La cura nel cibo” alla SICP 2017, vincendo il primo premio Giuseppe De Martini per miglior poster, commenta così: “Per i pazienti è importante perché da italiani la cultura del cibo è parte di noi e ogni paziente arriva con il suo bagaglio culturale e di conseguenza ha delle aspettative o delle esigenze alimentari ben precise. Valorizzare il momento del pasto è sicuramente un aspetto importante per il buon soggiorno degli ospiti in hospice. Per noi operatori, poi, è importante in quanto diamo un contributo importante con il nostro lavoro al fine di migliorare la qualità della vita dei pazienti. E come in tutte le figure professionali, anche noi ausiliari necessitiamo di essere sempre aggiornati”.