Nel cuore dell'hospice FARO

Tamarindo e zenzero

08 aprile 2016

Oggi sono stata agli hospice della Fondazione FARO dopo una lunga assenza.

Mi ricorderò sempre il mio primo giorno di assistenza. L'ansia e la paura di aprire una porta e trovarci dietro la morte.

La mia prima volta fu Minù. Ma quale morte? Mi parlò tutto il tempo di quel rompiscatole testone di suo marito!

La gente mi chiede come si faccia a fare volontariato coi malati terminali. La gente non lo sa cosa capita. Ogni porta è una sorpresa incredibile.

Oggi ho conosciuto Secondo e Sergio, 92 e 83 anni. Entri, ti presenti e mondi meravigliosi ti vengono regalati così, mentre sei in silenzio e sorridi. Secondo è stato un partigiano. Voi non ci potrete credere, ma funziona così: "Buongiorno, sono Patrizia, volontaria." e la risposta è sempre sbalorditiva: "Sono Secondo, leggevo il giornale, solo i titoli grossi, sa ho 92 anni, sono stato un partigiano" e via per un'ora. Solo per esserti presentata.

"Buongiorno Sergio, sono Patrizia, volontaria, mi hanno detto che oggi è il suo compleanno!" "Sì, 83, oggi mi portano la torta; appena sveglio mi avete fatto trovare questo festone appeso, grazie! Ah ma deve assaggiare il mio tamarindo!" E via di tamarindo e zenzero candito per un'altra ora a sentire come Sergio abbia sconfitto quattro tumori negli anni e come il suo medico lo prenda sempre in giro: "Ecco qui la mia fabbrica di tumori preferita!". Sergio accenna un gestaccio, poi si scusa perché io sono una signorina; e intanto nel corridoio passa Secondo: "Tu lo vedi Secondo, ha 92 anni e non lo diresti, ma oh, non uno che riesca a batterlo a scala 40!  Mai!"

Loro sono i miei eroi e io li amo, per troppo poco tempo forse, ma con tutto il mio cuore.

Come si fa a stare in mezzo ai malati terminali?  Ma come fate voi a vivere senza?

Patrizia