
Sabato 1 ottobre 2016 al “Convegno sulla Medicina Narrativa - Due Nuovi Strumenti per l’Operatore Sanitario”, svoltosi presso Villa Iris a Pianezza, la Psicologa Claudia Bert ha presentato una relazione dal titolo: “Storie di vita in Hospice e a domicilio: l’esperienza nella Fondazione F.A.R.O di Torino”, in cui ha esposto il progetto “Narrazioni”, da qualche tempo sviluppato in F.A.R.O. e che da circa due anni ha assunto maggiore concretezza.
Tale progetto costituisce per la Fondazione e l’Associazione uno strumento in grado di coniugare le potenzialità e le risorse dell’ambito sanitario e del volontariato.
L’obiettivo è di realizzare una raccolta di narrazioni come testimonianze ed eredità di vita e la costruzione progressiva di una collana di “Storie dalla F.A.R.O.”
Le opportunità sono tante: per il paziente il raccontare la propria storia è un’occasione per offrire a se stesso e agli altri l’immagine di sé che desidera lasciare; per i familiari è un lascito con una valenza importante, sia conoscitiva che affettiva; per gli operatori e i volontari, tra cui si promuove una collaborazione mirata ed efficace, è una facilitazione della relazione d’aiuto, grazie all’approfondimento della biografia del paziente; per un pubblico eventuale è una possibilità per avvicinarsi a storie vere da condividere.
La procedura della raccolta è la seguente:
- Pianificazione
- Trascrizione
- Verifica, autorizzazioni
- Completamento con immagini e veste grafica
- Manufatto per il paziente personalizzato
- Stampa in copisteria.
In accordo con pazienti e familiari, alcune storie sono disponibili, a partire dal 2015, nel tradizionale Mercatino di Natale della F.A.R.O. e dal 2016 sul sito F.A.R.O. e Facebook.
In questi anni di incontri con uomini e donne in fase avanzata di malattia sono state raccolte molte storie bellissime e preziose: racconti dell’infanzia, di scuola, lavoro, passioni (il calcio, la fede, i viaggi…) e, soprattutto, di compagni di una vita o di momenti speciali.
La narrazione e la raccolta di queste storie sono doni di persone che vivono con la consapevolezza del limite, per le quali il raccontare, come espressione di sé, aiuta a trascorrere il tempo, a ricordare quanto ne è passato, a valorizzare quello che rimane.