"Ecco perché sostengo la FARO"

Intervista alla dottoressa Mariapaola Corno, sostenitrice da anni della Fondazione FARO

01 maggio 2021

 

Da anni la Fondazione FARO può contare sulla vicinanza di una sostenitrice speciale. La dottoressa Mariapaola Corno, medico di famiglia, da tempo non fa mai mancare il suo supporto e il suo entusiasmo, organizzando una serie di eventi (prima che la pandemia mettesse in pausa i suoi progetti) a favore della FARO, sensibilizzando sul tema e creando dei preziosi momenti di incontro per la comunità. L’abbiamo intervistata per farci raccontare il suo legame con la FARO e i motivi per cui ritiene importante impegnarsi in prima linea per la nostra Fondazione.

 

Dottoressa Corno, come nasce il suo legame con la FARO?

«Prima che ci fosse la convenzione tra la mia ASL di riferimento, la ASL TO5, e la FARO, notavo che purtroppo alcuni dei miei pazienti terminali dopo le dimissioni dall’ospedale venivano abbandonanti a loro stessi, con un conseguente carico di angoscia anche per i loro familiari. Da quando collaboriamo con la FARO, invece, la qualità della loro vita è cambiata notevolmente, soprattutto dal punto di vista umano. Da medico, apprezzo molto come il senso di équipe della FARO coinvolga sempre il medico di famiglia, in una collaborazione fondamentale per garantire al paziente la migliore assistenza possibile».

 

Da questo autunno potrete fare affidamento anche sul nostro nuovo hospice di Carignano, che prevede la creazione di 14 posti letto e l’organizzazione di un ambulatorio di cure palliative.

«Sono molto felice che si crei questa struttura di assistenza specialistica così vicina a noi: sarà un importante punto di appoggio e un sollievo per tutti i pazienti e i familiari che non dovranno recarsi fino a Torino, con un viaggio non sempre agevole per le loro condizioni di salute».

 

Lei da anni organizza degli eventi a sostegno della FARO, coinvolgendo attivamente la cittadinanza. Come mai questo tipo di impegno?

«Credo molto nell’importanza della socialità ed essendo personalmente una grande appassionata di musica classica barocca amo organizzare eventi legati al mondo della musica. Mi sembra giusto proporre dei momenti di incontro (che speriamo di riprendere presto!) per la comunità e allo stesso tempo impegnarmi per un ente come la FARO che lavora così bene e in modo globale su tutta la provincia».

 

Perché per lei è così importante sostenere la FARO?

«Per la grandissima competenza e assoluta preparazione di tutti i suoi operatori, operatori che non hanno però dimenticato la loro umanità di fronte al paziente. Questo sia nell’assistenza domiciliare che in hospice, dove ho riscontrato un ambiente familiare, in cui poter vivere serenamente. Da medico, io sostengo la FARO perché so che così i miei pazienti non vengono mai abbandonati, che è garantita loro la migliore qualità di vita possibile e che io posso contare su una rete di professionisti. Io ricevo tanto dalla FARO: ritengo doveroso “ricambiare” con le mie possibilità, sostenendola e sensibilizzando la cittadinanza sulla sua attività».

 

Intervista tratta dal numero 1-2021 de "La FARO informa"