• News e Eventi
  • NEWS
  • 26 settembre 1^ Giornata Regionale del Progetto Protezione Famiglie Fragili

26 settembre 1^ Giornata Regionale del Progetto Protezione Famiglie Fragili

Presentata oggi al Circolo dei Lettori di Torino la Giornata Regionale e gli sponsor

19 settembre 2019

 

 

Oggi, al Circolo dei Lettori di Torino, è stata presentata la 1^ Giornata Regionale del Progetto Protezione Famiglie Fragili in ambito oncologico con una campagna di sensibilizzazione denominata “Grissino solidale – Un cibo buono per una buona causa”.

 

Il Progetto ‘Protezione Famiglia’ nasce a cura della Fondazione FARO di Torino per offrire risposte concrete ai bisogni delle famiglie che si trovano ad affrontare la malattia oncologica e, in alcuni casi, la morte di un famigliare.

 

Nel 2002 diviene un Progetto della Rete Oncologica Piemonte Valle d’Aosta: Progetto Protezione Famiglie Fragili (PPFF), che inizia ad estenderlo alle ASL delle due regioni. Il Progetto si rivolge in particolare alle famiglie nelle quali sono presenti elementi di fragilità e che sono per questo particolarmente vulnerabili nel periodo della malattia, al momento dell’eventuale morte del malato e nella successiva fase di elaborazione del lutto.

 

Sono considerati elementi di fragilità: la presenza di bambini o giovani adulti; la presenza di altri membri colpiti da patologia organica o psichiatrica, da disabilità e/o grave disagio, da tossicodipendenza o etilismo; l’appartenenza a nuclei ristretti ed isolati, costituiti dai soli due coniugi, spesso anziani, o impoveriti dalla malattia; l’appartenenza a minoranze sociali con difficoltà di integrazione linguistica e culturale; la presenza di recenti esperienze traumatiche o di perdita.

 

Il Progetto accompagna le famiglie attraverso una rete di supporto psicologico, sociale ed assistenziale migliorando la qualità di cura del paziente e supportando l’intero nucleo familiare fragile.

 

Importante novità è l’istituzione della GIORNATA REGIONALE del Progetto Protezione Famiglie Fragili (inteso come progetto globale della Rete Oncologica) sotto il coordinamento dalla dottoressa Silvana Sabbaa, prevista per il 26 SETTEMBRE.  Il Progetto, infatti, è presente nelle province di Asti, Biella, Torino e da poco Aosta, con le locali ASL che coordinano gli interventi delle dodici associazioni operanti sui territori.

 

Nel 2018 sono stati assistiti 1.067 nuclei familiari, 735 dei quali presi in carico durante l'anno, con il 55 per cento di casi in cui erano più di una le fragilità da affrontare contemporaneamente. Le prese in carico complessive dalla FARO nel primo semestre del 2019 sono state di 153 famiglie delle quali 51 in continuazione e 102 nuove prese in carico.

 

“È sempre più evidente – racconta il dottor Oscar Bertetto, direttore della Rete Oncologica Piemonte Valle d’Aosta - che la malattia tumorale interessa l'intera famiglia, ne cambia gli equilibri, mette a dura prova i componenti delle famiglie fragili in particolare i bambini. Per questo è nato il progetto e se vogliamo prendere realmente in carico il paziente oncologico dobbiamo cercare di diffonderlo in tutte le realtà del Piemonte e della Valle d'Aosta”. “È un tema che non riguarda solo il servizio sanitario – prosegue Bertetto -, perciò prevediamo una giornata che attraverso la vendita del grissino, simbolo del progetto, sollevi l'attenzione delle comunità locali e renda i cittadini alleati della rete per il suo sviluppo”.

 

Simbolo della giornata regionale è il grissino, alimento buono e sano: farina non raffinata, olio extra vergine di oliva, nessun conservante. Il grissino è stato scelto come simbolo del progetto sia per la sua origine piemontese, più precisamente Torinese, ma anche perché nella sua fragilità contiene qualcosa di buono che nutre e sostiene così come il progetto vuole essere.

 

Le origini del grissino risalgono a poco dopo la metà del XVII secolo alla Corte del duca Carlo Alberto II di Savoia. La sua creazione fu il frutto di una semplice e geniale idea di un medico di Lanzo, il dottor Baldo Pecchio, medico di corte dei conti sabaudi. Il medico ritenne che i disturbi del giovane e gracile duca Vittorio Amedeo II, febbre e disturbi intestinali resistenti ad ogni cura fino ad allora praticata, fossero legati all'assunzione del pane mal cotto. Unendo le sue doti professionali ad un saggio intuito ordinò al "panataro" di corte di cambiare la foggia e la cottura del pane. Nacque così il pan grissino croccante "bis-cotto" o "grissia" (pane di forma lunga e stretta), facilmente digeribile ed assimilabile, che in breve guarì il giovane duca. Questa nuova forma di pane, che dapprima era solo privilegio dei ricchi, andò via via diffondendosi in tutta la popolazione piemontese ed attualmente è conosciuta in tutto il mondo. Così, si racconta, nacque il grissino; un'origine emblematica legata a destini regali, auspici della sua fortuna nel tempo.

 

Altra importante novità è la decisione di scegliere quali testimonial della propria campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi, due rinomati chef piemontesi. Si tratta di GIOVANNI GRASSO e

IGOR MACCHIA che, da oltre 20 anni, sono protagonisti del panorama gastronomico piemontese, e non solo. Titolari di ‘La Credenza’, stella Michelin dal 2006, di San Maurizio Canavese (TO), ‘Casa Format’, il RistOrto di Orbassano e ‘SP143 Pizzeria Contemporanea’ di Tetti Valfrè, i due cuochi metteranno a disposizione professionalità, creatività e sapienza culinaria declinando la propria arte e passione a favore del Progetto Protezione Famiglie Fragili in ambito Oncologico.

“È per noi – afferma lo chef Igor Macchia - motivo di orgoglio poter vivere questa nuova esperienza. Sarà stupendo, nel nostro piccolo, rappresentare un territorio che da sempre vive l’impegno scientifico e sociale nella lotta contro i tumori che, al contempo, rappresenta un’eccellenza nazionale”. “La sana e corretta alimentazione – prosegue lo chef -  sono i primi passi di questo processo che è diventato purtroppo centrale nella vita quotidiana di tutti i giorni. Il Credenza Group metterà a disposizione la propria esperienza al fine di valorizzare e rendere ancora più fruibile il messaggio dell'intero progetto”.