25 anni della Messa della FARO

1 dicembre h 18, messa al Santuario della Consolata officiata da S.E. Mons. Cesare Nosiglia

20 novembre 2019

Novembre 1994…

Tutto cominciò nel tragitto del tram 18 che ci riportava alla FARO dopo una bella esperienza di formazione condotta insieme, Caterina, un’infermiera e Ferdinando, un medico.

 Avevamo anche parlato di lutto, in aula, ed il tema ci interrogava, in quei giorni prossimi al Natale.

Ma noi, che cosa facciamo per le nostre famiglie, dopo …?” (all’epoca non esisteva alcun programma di supporto al lutto, se non qualche rapporto informale che si protraeva nel tempo).

 

Così nacque l’idea, quella che ci sembrò la più vicina alla tradizione e alla cultura della maggior parte della nostra gente: rivedersi –nel ricordo di chi ci aveva unito nei giorni o nei mesi dell’assistenza – per una Messa di Natale.

 

In pochi giorni il “sogno” contagiò i Colleghi; Carla ed Anna dalla Segreteria, con entusiasmo e passione, fecero un lavoro capillare e gratuito; partirono le lettere di invito, scritte con ogni attenzione a non urtare le sensibilità e a non riaprire le ferite…

 

Trovammo l’immediata disponibilità di Padre GianMario, parroco di Gesù Nazareno e di alcuni amici per i canti…

 

 Quella sera…

Si pensò ad un orario che poteva sembrare “per pochi intimi”: le 19 del mercoledì della settimana precedente il Natale.

Nessuno poteva aspettarselo: con emozione e commozione vedemmo la Chiesa riempirsi di persone di ogni età, molti con la fatica degli anni e della salute provata … Padre GianMario, sorpreso per tutta quella gente, fu straordinario nell’intuire i sentimenti e nell’accoglierli con parole calde, profonde, piene di dolcezza e rispetto per il dolore. I canti “incorniciarono” la celebrazione, in una comunione istintiva fra tutti i presenti.

E soprattutto: gli abbracci, i sorrisi, le lacrime… la gioia di rivedersi… lo struggente ricordo…

 

Era appena nata, ed era già una tradizione…

Negli anni successivi l’appuntamento si rinnovò puntualmente e spontaneamente, con orari, sedi e Celebranti diversi (fra gli altri, don Sergio Messina, segno di rapporti personali forti, poi don Marco Brunetti, oggi monsignore e Vescovo di Alba, espressione della vicinanza della Diocesi di Torino e della Pastorale della Salute piemontese): “edizioni” fra loro diverse nei toni e nella partecipazione, ma caratterizzate sempre dallo stesso “abbraccio”

 

“Nella Chiesa dei Torinesi…”

L’approdo alla Consolata fu quasi naturale.

Da sempre è quello il luogo dove i torinesi portano gioie, dolori, preoccupazioni e dove ogni sofferenza diventa esperienza comunitaria.

Monsignor Peradotto ci spalancò le porte, don Marino Basso ha consolidato la tradizione, rinnovandola nell’accoglienza di ogni anno a dicembre, per favorire la diffusione del “messaggio” fra la gente.

Negli ultimi anni la vicinanza e l’affetto del Vescovo, Monsignor Nosiglia che ha dimostrato con i fatti –più volte- la vicinanza autentica e la conoscenza profonda rispetto al nostro lavoro di cure palliative. Indimenticabili le sue visite all’Hospice e le sue sentite omelie nelle Messe alla Consolata.                 

Una storia che continua e anche quest’anno si rinnova....

 

Oggi nella FARO è cresciuta la cultura, ma soprattutto la prassi, dell’accompagnamento al lutto. Forse anche grazie ad una semplice iniziativa, diventata presto –laicamente- patrimonio condiviso da tutti, ben oltre gli aspetti (solo) confessionali.

OGNI ANNO, A DI DICEMBRE, AL SANTUARIO DELLA CONSOLATA.

 

Ferdinando G.